CAMPANIA - Salerno - Santa Maria di Castellabate

  • Sul mare
  • soggiorno , Hotel
  • 8 giorni / 7 notti
  • 4 stelle
  • Mezza pensione

L' hotel Sonia è il simbolo dell'ospitalità nel centro storico di Santa Maria di Castellabate. Per le acque cristalline e per i servizi offerti al turismo, annualmente a questa magnifica località del Cilento viene conferita la Bandiera blu d'Europa.
Castellabate è situata a pochi chilometri da Paestum e Velia, Acciaroli, Capo Palinuro e Padula e rappresenta la porta nord del Parco nazionale del Cilento, territorio dichiarato Patrimonio mondiale dall’Unesco e sede del primo Parco marino d’Europa.

Dettagli

L'hotel Sonia dispone di 37 camere distribuite su quattro piani.
All'interno si trovano molti comfort: aria condizionata, riscaldamento, frigobar, televisore lcd,SKY tv, telefono con linea esterna, cassetta di sicurezza; l'apertura e l'erogazione dell'energia elettrica sono controllate elettronicamente.
I bagni sono forniti di biancheria, asciugacapelli, linea completa di saponi, shampoo, bagnoschiuma, cuffia doccia.
I balconi, molto ampi, offrono la vista del mare o quella del centro storico.

Il Ristorante Pizzeria offre ai clienti la posibilità di mangiare praticamente in spiaggia, godendo della piacevole brezza marina.

I Servizi

In spiaggia: 1 ombrellone, 1 sedia sdraio, 1lettino, servizio bar.
Baby sitter.

Le Escursioni
A soli 100 metri di distanza si trovano Torre Perrotti [sec. XVII], Palazzo Belmonte [sec. XVIII] e il Porto Lu' Traversu [sec. XI].
Non lontano da Castellabate si trovano altri bellissimi luoghi da visitare: le Oasi di Persano e di Felitto, i monti Cervati e Alburni, dov'è possibile praticare il trekking, Paestum, Velia, Palinuro, Padula, Amalfi, Capri, Pompei ed Ercolano, Napoli e Caserta.
Gli ospiti che nutrono interesse per la storia, l'architettura e - più in generale - per la cultura della nostra regione potranno visitare luoghi che da questo punto di vista costituiscono delle vere e proprie miniere, luoghi noti in Italia e nel mondo, comodamente e velocemente raggiungibili.

Distanze
- Paestum 20 km
- Velia 39 km
- Padula 124 km
- Pompei 95 km
- Napoli 122 km

Date e prezzi
Prezzo
Incluso/Escluso

La quota si intende per persona a settimana con sistemazione in camera doppia in mezza pensione, bevande incluse
check in a partire dalle ore 14/check out entro le ore 10

La quota comprende

- 7 notti di soggiorno
- Trattamento di mezza pensione + bevande ai pasti
- servizio spiaggia

La quota non comprende
- quota iscrizione, euro 25 per adulto
- assicurazione annullamento da quotare su richiesta
- tutto quanto non espressamente indicato ne " la quota comprende"

Appunti di Viaggio

Castellabate nel Parco del Cilento
Sede del 2° Parco nazionale d'Italia per estensione, Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone), patria della Dieta mediterranea.
Il Cilento ha origini nobili e un prestigioso presente, fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.).
Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).

La Storia
Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell’Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell’abbate, Castellabate.
L’abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po’ alla volta l’economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca – ormai divenuta una delle principali fonti di reddito – si affiancarono altre attività.

Conoscere il Cilento
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è il secondo parco nazionale italiano per dimensioni ed è tutelato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il Cilento è un’area di notevole interesse naturalistico, immersa tra mare e sole, storia e leggenda, archeologia e cura dell’ambiente, tradizione e apertura alle innovazioni, tanto da incantare gli amanti della natura e della cultura. Oltre alle rinomate località balneari (Marina di Camerota, Palinuro, Ascea, Agropoli, Pollica), il Cilento è costituito da numerosi paesi e cittadine che conservano ancora, quasi intatti, monumenti e vestigia di un passato glorioso, tutto da riscoprire.
Il Vallo di Diano è una fiorente piana del salernitano, che comprende numerosi paesi, tra cui Sala Consilina, Montesano, Padula, Pertosa e Teggiano.
Il Cilento è una subregione montuosa della Campania che si protende come una penisola tra i golfi di Salerno e di Policastro, nella zona meridionale della regione.
Fino alla creazione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano il territorio cilentano era individuato tra i paesi ai piedi del Monte della Stella (1131 mt) e altri delimitati a est dal Fiume Alento. Per ragioni oggettive si è voluto estendere il Cilento a buona parte della provincia costiera e interna meridionale di Salerno. Anticamente il Cilento era parte della Lucania (insieme con il Vallo di Diano e il golfo di Policastro). Ne è rimasto segno nel dialetto, nelle tradizioni gastronomiche e nella toponomastica (Vallo della Lucania, Atena Lucana).

Tra Mito e Leggenda

Il Cilento da millenni ha ispirato poeti e cantori. Molti dei miti greci e romani che sono alla base della nostra cultura occidentale, sono stati ambientati sulle sue coste. Il mito più famoso è quello dell’isola delle sirene, nell’Odissea. Quelle creature malefiche che, secondo Omero, irradiavano un canto che faceva impazzire i marinai di passaggio, portandoli a schiantarsi con le imbarcazioni sugli scogli. L’isoletta che ispirò il Cantore dell’antichità probabilmente è quella di fronte a Punta Licosa, a sud nei pressi di Castellabate. Di fronte al suo mare Ulisse si fece legare all’ albero di maestra per ascoltare quell’ingannevole canto. Un altro mito importante è quello di Palinuro, il nocchiero di Enea. Durante il viaggio verso le coste del Lazio cadde in mare insieme al timone. Si aggrappò al relitto e per tre giorni ingaggiò una estenuante lotta contro le onde infuriate. Ma quando stava finalmente per mettersi in salvo sulla riva, fu barbaramente ucciso dagli abitanti di quei luoghi: da allora quel promontorio (dove sorge il paese di Palinuro) prese il nome di Capo Palinuro. Altro mito, è quello di Giasone e gli Argonauti che, una volta fuggiti dalla Colchide, per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo santuario alla foce del fiume Sele (l’attuale Santuario di Hera Argiva)


Patrimonio mondiale dell’umanità – Parco Nazionale del Cilento
Il filo della storia cilentana si dipana fino ai giorni nostri cucendo avvenimenti grandi e piccoli. Legando vicende romane (Cesare Ottaviano Augusto ne fece una provincia per allevare gli animali e coltivare alimenti destinati alle mense romane), a fatti medievali importanti (il Principato longobardo a Salerno, l’avvento dei monaci Basiliani e Benedettini, la nascita della Baronia con i Sanseverino, la loro rivolta a Capaccio nel 1242 contro Federico II), fino ai “moti del Cilento” del 1828, con l’insurrezione contro Francesco I di Borbone e i suoi ministri, e alla successiva epopea del brigantinaggio contro l’invasione Sabauda. Tracce, ricordi, monumenti, culture, sentieri legati a questa ricca storia oggi sono salvaguardati anche grazie al Parco Nazionale del Cilento. E grazie a quegli importanti riconoscimenti internazionali conseguiti di recente. Il primo è del giugno 1997, che ha visto l’inserimento del Cilento nella prestigiosa rete delle Riserve della biosfera del Mab-Unesco (dove Mab sta per “Man and biosphere”): su tutto il pianeta (in oltre 80 stati) si contano circa 350 di queste particolari aree protette, che servono per tutelare le biodiversità e promuovere lo sviluppo compatibile con la natura e la cultura. Così il Parco del Cilento oggi, oltre ai suoi preziosi habitat naturali, può a maggior diritto salvaguardare quegli scenari consacrati dalla storia dell’uomo e permeati dalle sue tradizioni: borghi e antichi sentieri, anche se a “macchia di leopardo” in un ambiente più ampio da difendere e da promuovere. Il parco, infatti, se giovane, è visto da molti come speranza e strumento dello sviluppo del Cilento. Secondo riconoscimento nel 1998 con il suo inserimento-insieme ai siti archeologici di Paestum e Velia- nella lista di patrimonio mondiale dell’umanità. Questa consacrazione rinforza il valore di questo “Paesaggio vivente”, riconoscendone il ruolo delle civiltà che lo hanno frequentato e popolato nel corso dei millenni. “Come le specie naturali anche i popoli hanno trovato in questi luoghi i contatti, gli incroci e le fusioni, l’arricchimento del patrimonio genetico” si legge nella candidatura del Parco, “nel Cilento si realizza l’incontro tra mare e montagna, occidente e oriente, culture nordiche e africane”.


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